PGDR di LeilaTheBest

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  1. LeilaTheBest
     
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    - Account collegato: LeilaTheBest

    - Titolo: "Laveky re Riek-ge-Tolek" (Consigliera di ShadowsCastle), "Sureky re Floek" (Governatrice di Flora, l'outpost 3 di ShadowsCastle)

    - Nome: "Raeky" (deriva dalla lingua elfica "Floky", che spiegherò successivamente)

    - Conosciuta anche come: "Raeky-Veleky" "Velek-Raeky" "Mevef-Raeky" "Raeri-Mesef"

    - Razza: ribelle elfica

    - Classe: Ameky (Guaritrice)

    - Armi: *vedere la storia del PGDR* un bastone curativo che cura me e i tutti i player che colpisco (senza fare danno), un bastone disorientativo che mette cecità, lentezza e debolezza a chi colpisco (senza fare però danni), una gemma del teletrasporto che mi teletrasporterà automaticamente ad una quindicina di blocchi su una traiettoria scelta.

    - Storia antica:
    Lea (non ancora conosciuta come Raeky) viveva insieme alla comunità elfica nella Grande Foresta nel periodo di massima aggressività della razza. Gli elfi, infatti, avevano iniziato a prediligere le attività belliche e a percepirle come arte, cosa che Lea non riusciva a concepire.
    Da piccola fu allevata da un saggio maestro che, come lei, ripudiava la guerra e, così, ella crebbe rifiutando in ogni modo possibile l'usanza elfica.
    Negli anni, prima del Grande Evento, Lea si seppe distinguere tra i suoi coetanei per grandi doti di grazia, lealtà e coraggio. Ella seppe sempre difendersi grazie alle sue famose doti oratorie, ma mai con la spada. Crebbe snella, graziosa, con capelli lisci e corvini e occhi del color del petrolio, perciò il suo splendido viso, le sue guance rosee e le sue lunghe ciglia attirarono molti ammiratori che, però, vennero bloccati da un carattere ribollente e ribelle. Era capace di parlare con qualcuno per poi correre a nascondersi sulla cima del pino più alto per finire una conversazione non di suo gradimento, passava tutti i pomeriggi pigramente per poi attivarsi solo nelle ore di buio, dove era più concentrata ed era più difficile individuarla o capire le sue intenzioni. Nella più assoluta riservatezza fin da piccola pianificò la sua fuga dalla città elfica. Inventò trappole per impedire agli altri elfi di seguirla, stratagemmi per non lasciare tracce e modi per ritornare in città senza essere vista, nel caso le servisse una cosa lasciata indietro.
    Sul sentiero che doveva percorrere per uscire, vide un elfo a cavallo che, con spada, ferì un altro cavaliere (questa storia verrà approfondita in un libro elfico in lingua Floky). Prima di uscire dalla città, chiese al suo maestro, ormai molto anziano e in fin di vita, se egli volesse andarsene con lei e lui accettò. Era oramai molto vecchio per intraprendere un lungo viaggio, ma ci avrebbe provato. Aggiunse che conosceva molti giovani elfi che avrebbero dato la vita per andarsene e Lea, che prima d'ora non aveva considerato quest'eventualità, acconsentì a portarli tutti con sé.
    Una volta usciti dalla città vennero approcciati da delle guardie astute che origliarono i discorsi dei nostri avventurieri e li smascherarono. Una volta avvicinati, sguainarono le spade convinti di avere contro degli abili combattenti. Scoprendo, invece, che questi elfi erano privi di conoscenze al riguardo, le guardie iniziarono a menare colpi imprecisi contro di loro. Lea e gli altri giovani elfi, molto agili, li evitarono e scapparono ma, sfortunatamente, il maestro di Lea venne colpito alla caviglia. Non potendo più correre per scappare, egli urlò: <<andatevene! La vostra vita è ancora agli inizi, ormai la mia è finita.>> Lea avrebbe tanto voluto curarlo, ma non ne era in grado...
    Tra le lacrime e il dolore per la perdita del caro insegnante, Lea e i suoi amici si dispersero nella foresta, consapevoli che le guardie, munite di una pesante armatura, non sarebbero riuscite a raggiungerli. Ognuno sapeva che, in casi del genere, si sarebbero dovuti trovare vicino alla Grande Quercia, vicino al ruscello della vita (un famoso ruscello dove solevano giocare bimbi elfici e cuccioli di animali selvatici in armonia).
    Prima di andarsene, Lea rimase a vedere le guardie spaesate proprio sotto ad una delle trappole posizionate sui rami del pino. Avrebbe potuto facilmente lanciare alla trappola una pietra per attivarla, ma si ricordò dei cavalieri visti poco prima. Il primo cavaliere ferì gravemente il secondo, ma l’altro disse: <<ti perdono>> e scomparve in una nuvola di fumo bianco. Così fece Lea, infatti ella sussurrò: <<vi perdono>> e se ne andò.
    Una volta andata, Lea capì come avevano fatto le guardie a sgamarli, quindi decise che, d'ora in poi, avrebbe usato un'idioma diverso e sconosciuto a tutti. Per sapere come chiamare una quercia, glielo chiese ed essa rispose con un mormorio che, dopo, venne adottato da Lea proprio per indicare le querce. Lo stesso fece con un'ape, un tulipano, l'erbetta e tutte le altre cose che erano presenti nella foresta.
    Presto riuscì ad elaborare un idioma e, al tramonto, raggiunse la Grande Quercia. Al suo arrivo, tutti gli elfi la accolsero con grande stupore notando che il suo colorito roseo si era schiarito molto, che i suoi capelli corvini erano diventati arancioni e che i suoi occhi, prima neri, erano diventati di un azzurro chiaro. I vestiti di Lea invece erano passati dal verde foglia al verde mela, con alcuni ornamenti di argento. Ella, prima, non se n’era accorta: il cambiamento era stato progressivo e lento. Dopo aver spiegato ai suoi compagni il nuovo idioma, scese la notte e tutti dormirono… tranne Lea. Ella non poteva permettersi di dormire proprio nel momento della sua concentrazione massima, quindi iniziò a scrivere delle poesie.
    Scrisse molte poesie, tutte in Floky (l’idioma da lei inventato). Scrisse della sua infanzia, del cavaliere, del maestro, delle guardie, della foresta e di molto altro. All’alba finì di scrivere e ripose le sue poesie nella bianca bisaccia che le era stata fornita durante il processo di trasformazione.
    Che giornata strana che era stata quella di prima! In compenso, il nuovo look di lei le piaceva molto. Una volta che si furono svegliati tutti, ripartirono. Cercavano un posto pacifico e nascosto dove poter prosperare quando le loro fini orecchie sentirono delle esplosioni molto lontane. Tutti si fermarono e si rifugiarono sotto un salice lì vicino. Il cielo si oscurò e i i fulmini scesero a fiotti, accompagnati da rumorosi tuoni. Una tempesta innaturale stava incombendo sulla terra. La foresta nella quale vivevano gli elfi stava bruciando, le urla disperate delle madri che cercavano di salvare i propri figli sì riversarono nell’aria. Pochissimi elfi sopravvissero, scappando e trovando rifugio, tutti gli altri lasciarono quelle terre consapevoli che sarebbe stata la fine per tutti, ma così non fu.
    Un’enorme sfera di energia stava per schiantarsi sul mondo, puntava al villaggio umano che una volta Lea aveva sbirciato. Era un villaggio semplice, non paragonabile ad un villaggio elfico, ma comunque molto accogliente. Nel suo gruppo c’era pure un’elfa che, dopo confessò, era entrata spesso in quel villaggio dicendosi umana. In quel villaggio aveva trovato l’amore, quindi era molto preoccupata. Dopo tante suppliche, ella covinse il gruppo ad andare a vedere cosa stava succedendo, quindi con i loro piedi veloci raggiunsero in breve tempo quel villaggio.
    Tutti loro rimasero esterrefatti, videro tutti i cittadini impietriti e l’enorme sfera d’energia diretta verso di loro… quando quella sfera si fermò, iniziando a rimpicciolirsi. Dopo alcuni minuti, la vista acuta degli elfi riuscì a distinguere una sagoma umana sotto la sfera, che la stava prosciugando. L’elfa di prima, quella che aveva visitato il villaggio e ci aveva trovato l’amore, quella che si chiamava Kaira, gridò: <<noo! Kylos!>> e proruppe in lacrime. Leggende narrano che quelle lacrime abbiano dissetato un germoglio, ormai divenuto albero, sul quale poi Kaira si uccise dopo aver appresa la notizia della morte del suo amato.
    Gli elfi piansero molto Kaira e si ripromisero di contrastare in ogni modo il Signore Oscuro, l’artefice di tutto...

    -Storia attuale:
    ...Dopo un paio di lune trovarono un luogo appartato dove fondare una città pacifica, tra delle montagne e vicino al mare per poter commerciare con le altre razze (fecero anche alleanza con gli umani per combattere il Signore Oscuro). Lea capì che la guerra a volte era necessaria per riportare la pace, ma non volle comunque mai brandire una spada o impugnare un pugnale. Piuttosto, con il famoso ramo d’ulivo (pianta che nella cultura dei ribelli elfici era il simbolo della guarigione e della cura) da lei visto e chiesto ad un ulivo durante il tragitto per andare alla Grande Quercia, rimase sempre in seconda fila a curare gli alleati e, se un nemico l’avesse approcciata, lei avrebbe potuto usare il ramo del salice (quello dove si erano nascosti prima del Grande Evento, simbolo di confusione e debolezza) per confondere e rallentare il nemico, per poi sparire usando la gemma trovata (sempre in quella foresta magica) sotto la radice di un faggio (simbolo di scomparsa, tradimento), molto utile per fuggire prima che altri membri delle truppe del Signore Oscuro si diano manforte.

    -Scopo: Raeky “lotta” contro tutte le truppe del Signore Oscuro, mentre cerca di seminare pace e armonia con tutte le altre popolazioni. Floek è alleata strettamente con il Riek-ge-Tolek, ma cerca sempre nuove alleanze commerciali. Ella vuole riportare la sua razza all’antico splendore, quando ancora la guerra veniva ripudiata e venivano invece preferite le altre arti.

    -Caratteristiche prima della Trasformazione: un’elfa ribelle con capelli corvini ed occhi come gocce d’inchiostro. Una corporatura minuta ma agile e flessibile ed un temperamento astuto e puritano (molto attaccato alla morale e all’etica). Molto spesso lunatica. Era molto difficile farsela amica.
    Dal pensiero (talvolta) aperto e molto riflessiva e lungimirante. Vestita con comuni abiti elfici verdi e marroni. Assolutamente contraria alla guerra

    -Caratteristiche dopo la Trasformazione: elfa ribelle con capelli di candido arancione con intrecciate delle piccole perle; sempre di perle la corona da lei portata sul capo. Il suo volto, dalla pelle quasi bianca, incornicia degli occhi di ghiacchio. Delle orecchie elfiche al lati della testa sorreggono la suddetta corona di perle, mentre il vestito è di un verde più chiaro con decorazioni argentee. Comprensiva dal momento del perdono delle guardie, perdona tutti i nemici veramente pentiti. Molto meno lunatica, ancora riflessiva e perspicace, con abilità oratorie fuori dal comune. Vegetariana e amante delle arti (in particolare la letteratura e la cucina).

    -Abilità e controabilità: una vita maggiore (data la famosa lunghezza della vita degli elfi e la loro nota resistenza ai danni) e l’impossibilità di ferire un player o un mob pacifico.
     
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  2. Gazelle_IT
     
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    Davvero complimenti, mi è piaciuta davvero tanto la storia del tuo PGDR, soprattutto l'incrocio con la vicenda originale.

    Spero nella scrittura di altre vicende legate a Raeky nella sezione "Avvenimenti Storici" e chissà magari potresti averci dato un input per una nuova storia. ^^

    PGDR approvato sia nell'epoca antica che moderna di ElyssiaCraft
     
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1 replies since 14/4/2019, 09:23   57 views
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